Il testo esplora le cause più profonde del disagio che oggi caratterizza così tanto la professione insegnante. L’assunto di fondo è che pur avendo la pedagogia già fornito, nel corso della storia, tutti i contributi possibili al pensiero educativo, essa non è ancora riuscita a risolvere la causa profonda della sofferenza nella scuola. Il motivo di questa mancanza consiste nel fatto che nel nostro sistema scolastico non esiste un’educazione all’interiorità e al funzionamento della mente. L’autrice suggerisce una nuova via da percorrere, intrecciando la sua esperienza diretta in aula con i contenuti del sapere psicopedagogico occidentale, attraverso un approccio che integra le nuove frontiere delle neuroscienze a quelle delle tradizioni spirituali sia antichissime che recenti. Quasi come un manuale di teachercoaching, è un libro utile a coloro che sentono possibile un rinnovamento della propria professione, ma che smarriscono la motivazione al cambiamento o non riescono a radicarla nel quotidiano della propria realtà scolastica.
Francesca Fornari nasce a Roma nel 1975 dove compie i suoi studi laureandosi in Lettere e Filosofia. Dal 1996 lavora come insegnante di scuola primaria. La sua passione per la scrittura si esprime dapprima attraverso l’autobiografia (Per novantanove anni; In qualunque cielo). Il successo dei suoi racconti in numerosi concorsi letterari nazionali la spinge ad esplorare anche il linguaggio poetico, con la pubblicazione della silloge Terra di Mezzo. Francesca vive e lavora a Roma. Dal 2016 è impegnata nel Caffè Letterario dell’ I.C. Gianni Rodari, l’istituto nel quale lavora, organizzando eventi culturali nell’ottica dell’apertura al territorio e della valorizzazione delle risorse. Nel 2020 consegue un Master in Counseling relazionale, seguendo il desiderio di impegnarsi anche negli sportelli d’ascolto scolastici, essendo la relazione d’aiuto un’altra sua passione. Il suo interesse primario è quello della ricerca interiore e spirituale. Considera la parola scritta un mezzo alchemico, una sorta di rituale estetico e terapeutico allo stesso tempo, per trasmutare le spinte più dense e profonde che attraversano l’animo umano, in una declinazione di delicata leggerezza.
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