Il libro è un viaggio a fianco all’essere umano nello spazio liminale dell’istituto carcerario, il quale appare come un ventre materno che dà nuova vita a chi vi entra. Negli anni il compito della “madre” è diventato sempre più chiaramente quello di educatore, un’istituzione che dovrebbe guidare il carcerato nel prendere consapevolezza di sé permettendogli di sconfiggere i suoi demoni interiori e trasformarli, attraverso le pratiche quotidiane di meditazione che, insieme ad altri strumenti riabilitativi, sono state applicate con successo in diverse carceri come strategie per la riabilitazione.
Jasmine Di Benedetto, classe 1985, ha una laurea in Storia, una laurea magistrale in Discipline etno-antropologiche, è socio fondatore e presidente dell’Associazione di Promozione Sociale “Loading” il cui scopo è promuovere una vita all’insegna del benessere e della consapevolezza.
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