L’arrivo della peste, il confinamento, la sfiducia verso il potere, il rapporto con Dio e la necessità di organizzare una “resistenza”, morale e fattiva, contro un’autorità che vuole annientare un popolo nella dignità e nell’onore per creare un “ nuovo uomo imperiale” privo d i radici . I l racconto, incredibilmente intenso e ricco di spunti filosofici, parla di un legame indissolubile tra un popolo e la sua terra, ma è allo stesso tempo anche una storia di fede e di disobbedienza come strumento per arrivare all’emanc ipazione dell ‘anima, sempre sul filo sottile dell’eresia. È anche una lotta contro il senso di impotenza che l’uomo prova di fronte a un’epidemia misteriosa e minacciosa in cui si riescono a scorgere molte analogie con il presente. “Libertà o morte” è il bivio di fronte al quale si ritrovano i protagonisti, prigionieri di un mondo in cui politica e religione si contendono spazi e proseliti.
Per te terra mia. Le confessioni di Gjon Nikola Kazazi
di Jusuf Buxhovi
Anno di edizione: 2021
Numero di pagine: 240
17,00€
Armando Editore –
Da Economia Italiana.it
La fede nella libertà oltre che nella lotta per la sopravvivenza
Lo scrittore kosovaro-albanese Jusuf Buxhovi ci parla del rapporto tra un popolo e la sua terra nonché dell’impotenza di fronte alla pandemia
L’arrivo della peste, il confinamento, la sfiducia verso il potere, il rapporto con Dio e la necessità di organizzare una “resistenza”, morale e fattiva, contro un’autorità che vuole annientare un popolo nella dignità e nell’onore per creare un “nuovo uomo imperiale” privo di radici. È la descrizione icastica dell’opera letteraria Per te terra mia. Le confessioni di Gjon Nikola Kazazi (Armando editore, pagg. 240, euro 17,00, traduzione di Liljana Cuka Maksuti, a cura di Giovanni Cedrone) firmato dallo scrittore kosovaro-albanese Jusuf Buxhovi.
Il racconto, incredibilmente intenso e ricco di spunti filosofici, parla di un legame indissolubile tra un popolo e la sua terra, ma è allo stesso tempo anche una storia di fede e di disobbedienza come strumento per arrivare all’emancipazione dell’anima, sempre sul filo sottile dell’eresia. È anche una lotta contro il senso di impotenza che l’uomo prova di fronte a un’epidemia misteriosa e minacciosa in cui si riescono a scorgere molte analogie con la nuova peste che stiamo patendo. “Libertà o morte” è il bivio di fronte al quale si ritrovano i protagonisti, prigionieri di un mondo in cui politica e religione si contendono spazi e proseliti.
Nato il 4 agosto 1946 a Peć, nella Jugoslavia federale democratica, Buxhovi è un autore, giornalista, intellettuale e attivista politico. Ha frequentato le scuole primarie e secondarie a Gjakova e ha studiato lingua e letteratura albanese all’Università di Pristina. Nel 1977 ha iniziato gli studi universitari al Dipartimento di Storia dell’Università di Pristina, poi nel 1979 si è laureato con la tesi “La Lega di Prizren negli archivi tedeschi”.
Nel 1967 iniziò la sua carriera come giornalista per il principale quotidiano della nazione, Rilindja, e poco dopo, quando era ancora ventenne, divenne direttore culturale del giornale. Nel 1976 si trasferisce a Bonnper servire come corrispondente permanente di Rilindja per ventiquattro anni. Dopo la chiusura del giornale, ha lavorato come pubblicista freelance. Vive a Pristina.
Alla fine degli anni Ottanta, in un momento critico per il Kosovo, Buxhovi ha co-fondato la Lega Democratica del Kosovo, il primo partito di opposizione che, per quasi un decennio, ha guidato il popolo albanese in una resistenza pacifica contro l’occupazione serba. Buxhovi ha scritto decine di titoli di fiction e saggistica, tra cui romanzi premiati, una novella, racconti, drammi, critica letteraria, commenti politici e libri di storia.
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